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Il Consolidated B-24 Liberator 11593

liber2001
 
Aereo:                      Consolidated B-24 Liberator 11593
Nazionalità:               U.S.A.
Precipitato:                11 gennaio 1943
Località:                     42 km sud-est di Salerno
Osservazioni:            Identificazione confermata
 
 
Questa ricerca è conseguenziale a quella descritta al link visibile -> CLICCANDO QUI <- 
 
Da diverso tempo ci giungevano segnalazioni di questo abbattimento avvenuto a poca distanza da Lioni. Rocco Vincenzo Calabrese, avendo appreso delle nostre attività, ci ha gentilmente inviato alcune fotografie che ritraggono suo padre e la sua famiglia sui resti del B-24 11593.
 
Al comando vi era il capitano John H. Payne. Al suo fianco come co-pilota si trovava il tenente Norman R. Angell, di 22 anni. Il capitano Payne, l'11 giugno 1942, aveva fatto parte dell'Halverson Project n. 63, la prima operazione di bombardamento in Europa da parte dell'aviazione degli Stati Uniti. Gli altri 7 uomini dell'equipaggio erano: Merle J. Andrews, Cecil G. Buttram, Harold C. Vanness, Daniel W. Brown, Julius P. Lewis, Robert R. Krager e Theodore D. Drazkowski.
 
Dopo aver visto cadere il B-24 in coda alla formazione, quello di Prchal, il tenente Monaco rivolse il suo attacco all'aereo caposquadriglia di Payne che si trovava al centro della formazione composta dai 3 aerei supersiti. Come riferirono i sopravvissuti, egli fu preso di mira sia dai mitraglieri di coda che da quelli laterali di tutti i velivoli. Ma le mitragliatrici non funzionarono o si incepparono dopo pochi colpi. Nelle sue memorie, il mitragliere di coda Ted Drazkowski afferma: "Mi ritrovai il caccia nemico a poche decine di metri. Avrei potuto abbatterlo con una sola scarica ma quando provai a sparare le mitragliatrici rimasero in silenzio. A questo punto il caccia aprì il fuoco centrando in pieno la vetrata della mia torretta che andò in frantumi. Ero convinto di essere stato ferito. Sentii bussare alla porta dell'abitacolo; era il mitragliere laterale Bob Krager che cercava di tirarmi fuori. Non ci rendevamo conto di cosa stesse accadendo in quanto gli interfoni non funzionavano più. L'aereo sembrava fuori controllo ed era difficile mantenere l'equilibrio. Provammo ad aprire la porta che conduceva al vano bombe ma appena aperta fummo investiti dalle fiamme di un serbatoio di carburante che aveva preso fuoco. La richiudemmo e ci dirigemmo verso l'uscita di emergenza sul retro. Dopo aver verificato le cinghie del paracadute aprii la botola e mi lanciai. Bob mi seguì subito dopo".
 
Le fiamme continuarono ad estendersi nell'aereo. Gli altri 2 equipaggi videro l'aereo di Payne iniziare una lenta discesa verso le colline alla loro sinistra. Udirono ripetutamente la richiesta "Payne to Sanders". Evidentemente il capitano Payne cercava di mettersi in contatto con il caposquadriglia della seconda formazione. I suoi commilitoni suppongono che egli avesse dei feriti a bordo e, come era nella sua indole, avesse deciso di restare con loro fino alla fine. A questo punto fa luce sull'accaduto il racconto di un testimone oculare dell'evento, Ettore Ciotta, che in quel freddo giorno del 1943 aveva solo 13 anni. Egli ricorda: "Osservai un grosso aereo provenire dalle montagne che si trovano alle spalle della nostra abitazione. Si vedeva che era in difficoltà in quanto del fumo usciva dalla fusoliera. Aveva appena oltrepassato la casa di mio padre che esplose in volo. Una parte dell'ala venne a cadere nel vallone ai margini del nostro terreno. Altri frammenti caddero vicino alla masseria che si trova dall'altro lato della collina. Quando accorsi sul posto vidi alcuni corpi carbonizzati in mezzo alle lamiere contorte".
 
Grazie alla ricerca di Giovanni Marino e di Pietro Brundu è stato possibile rintracciare il sig. Ciotta che molto gentilmente ci ha permesso di effettuare delle ricerche nel terreno di sua proprietà. Un ringraziamento va anche a Geremia Soriano per lo stesso motivo. I frammenti che sono emersi sono chiaramente riconducibili al bombardiere di Payne. Infatti, il prefisso 32 rinvenuto su alcuni elementi della struttura identifica in maniera inequivocabile questo tipo di aereo. 
 
Hanno finora partecipato a questa ricerca:
Pietro Brundu
Gerardo Capuano
Giovanni Marino
Adriano Napoli
Matteo Pierro
 
 
 
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Il B-24 BLACK MARIA II
 
 
 
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Il capitano Payne
 
 
 
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La famiglia Calabrese nei pressi della coda dell'aereo.
 
 
 
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Ettore Ciotta indica il punto dell'impatto.
 
 
 
 
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Alcuni dei frammenti recuperati
 
 
 
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Frammento con il prefisso 32 che indica il bombardiere B-24
 
 
 
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I ricercatori Pietro Brundu, Giovanni Marino, Gerardo Capuano e Adriano Napoli.
 
 
 
 
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La zona nei pressi di Lioni dove cadde il bombardiere.
 
 
 
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Geremia Soriano e Pietro Brundu nel punto in cui venne scattata la foto della famiglia Calabrese.
 
 
 
 
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La lapide che commemora il capitano Payne all'Oakwood Cemetery, Austin, Texas
 
 
 
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L'aeroporto in Egitto intitolato al capitano Payne
 
 
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La tomba di Cecil G. Buttram
 
 
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Theodore D. Drazkowski e Robert R. Krager

Salerno 1943

Lo scopo di questo sito è quello di presentare le attività dell'Associazione Salerno 1943, un gruppo di volontari noti anche come Salerno Air Finders. L'Associazione si occupa di preservare la memoria degli aviatori che durante gli anni della seconda guerra mondiale precipitarono con i loro aerei in Campania e nelle regioni limitrofe rintracciando, identificando e ricostruendo la storia dei loro abbattimenti.

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