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Categoria: ritrovamenti
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Martedì, 07 Marzo 2017 13:12
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Scritto da Super User
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Il 20 febbraio 2014 su una collina fra le frazioni di Capezzano e Coperchia i membri dell'associazione Salerno 1943 rinvenirono a pochi metri di distanza l'uno dall'altro i resti di due soldati caduti durante la battaglia di Salerno.
Elemento fondamentale per la scoperta dei poveri resti umani furono le munizioni che evidentemente i militari avevano ancora addosso al momento della sepoltura. Esse infatti vennero rilevate dai metal detector di cui dispone il sodalizio salernitano.
Questo articolo costituisce il capitolo finale della storia raccontata nel precedente datato 4 maggio 2014 e presente QUI
I volontari, Luigi Fortunato, Pierpaolo Irpino, Angelo Martucciello, Matteo Pierro e Gigino Vitolo, allertarono immediatamente i Carabinieri del comune della Valle dell'Irno, diretti dal maresciallo Aliano, che effettuarono i rilievi del caso. Fin da subito fu chiaro ai ricercatori di essersi imbattuti nelle spoglie di 2 soldati inglesi. Benchè i piastrini in dotazione ai militari britannici, essendo in cuoio pressato, si fossero oramai decomposti dopo 70 anni di permanenza nel terreno, il munizionamento del fucile Enfield come pure alcuni elementi metallici della buffetteria erano una muta testimonianza che si trattasse di soldati del British Army.
In seguito, Sue Raftree, del MOD Casualty Centre (l’uffico del Ministero della Difesa inglese che si occupa di dare una degna sepoltura ai caduti britannici), ha inviato in zona un’equipe di medici legali per rilevare campioni del DNA dai resti recuperati. Un lavoro certosino che ha visto lo staff pulire le ossa e disporle in maniera idonea a ricostruire la conformazione dei soldati stessi. Poi, le impronte genetiche sono state comparate con quelle dei parenti dei soldati inglesi che risultano ancora dispersi da quei tragici giorni del 1943. Nel gennaio 2016 si è appurato che uno dei due corpi rinvenuti è quello del lance corporal Ronald George Blackham, del 3° battaglione delle Coldstream Guards.
Gli esami medico-legali hanno portato alla luce anche un’altra verità: la minore età dell’altro corpo, rilevabile dai denti del giudizio, non ancora usciti del tutto, e dall'usura delle ossa. Per lo staff si tratta di un giovane che al momento della morte avrà avuto fra i 16 e i 18 anni. Ma sulla lista dei dispersi il soldato più giovane risulta avere 19 anni ed essere Raymond Frederick Rose. Da qui la plausibile ipotesi che l’altro dei due soldati britannici trovati dai volontari si era arruolato per difendere la sua nazione mentendo sulla reale età. Di lui non vi è ancora una identità certa, ma è lecito supporre che possa trattarsi proprio del soldato Rose.
In seguito il MOD Casualty Centre ha messo in contatto l’associazione Salerno 1943 con la famiglia di Ron, così era conosciuto in famiglia il caporale Blackham, nello specifico con Michael Blackham, il quale è stato molto felice di poter fornire ulteriori informazioni.
Ron nacque il 6 ottobre 1920 a Weaverham, un piccolo villaggio vicino a Northwich, nel Cheshire, in Inghilterra. Era il primo figlio di George e Florence Blackham. In seguito essi ebbero altri 3 figli e 2 figlie: I loro nomi: Arthur, Douglas e Stanley per i maschi. Alma e Joan per le femmine. Solo Douglas (il padre di Michael), Alma e Joan sono ancora viventi. A 8 anni Ronald entrò nei Boy Scout.
Dopo aver finito gli studi, Ron lavorò per l’Imperial Chemical Industry fino a quando entrò nell’esercito. Il 18 giugno 1940, a 19 anni, si arruolò volontario nelle Coldstream Guards presentandosi all’ufficio di leva di Chester, il capoluogo del Cheshire. Perse la vita dopo 3 anni e 100 giorni di servizio, il 25 settembre del 1943 durante la seconda battaglia per la conquista della collina che gli inglesi avevano denominato Hill 270.
Questa battaglia è ampiamente descritta dal comandante di Ron, Christopher Bulteel, nel suo libro “Something about a soldier”. Egli cita Ron durante la battaglia per il controllo delle colline che sovrastano l’ospedale Giovanni Da Procida. Descrive, poi, con vivido realismo l’attacco condotto a mezzogiorno del 25 settembre contro le trincee tedesche sulla Hill 270. Due giorni prima, questa postazione strategica che domina la strada statale che da Salerno conduce ad Avellino, era stata facilmente conquistata dalle Grenadiers Guards ma, a causa di un contrattacco tedesco, dovette essere abbandonata. I britannici si ritirano sulla collina prospicente denominata Capella Ridge. Quella mattina Ron e i suoi camerati lasciarono i loro ripari per fiancheggiare la frazione di Capezzano tenendosi al coperto del bosco che sovrasta il paese. A Bulteel era stato riferito che la conquista sarebbe stata facile vista la scarsa resistenza incontrata durante il primo assalto. Invece, i tedeschi avevano rinforzato le postazioni scavando ulteriori trincee e allestendo numerosi nidi di mitragliatrici. Per far questo si servirono anche della manodopera di alcuni civili reclutati a forza fra gli abitanti della zona.
Come racconta Bulteel, quando le truppe uscirono dalla vegetazione furono accolte da uno spaventoso fuoco incrociato. Gli inglesi si lanciarono all’attacco del rilievo perdendo numerosi uomini sulle terrazze che conducono alla cima. Probabilmente durante questo assalto, a pochi metri della vetta, venne colpito Ron. Bulteel e i pochi superstiti che riuscirono ad occupare la posizione poterono fare ben poco per i loro caduti. Infatti, la loro principale preoccupazione fu quella di trincerarsi per respingere il previsto contrattacco tedesco, tenersi al riparo dai tiri di un cecchino situato sulla collina di fianco e dal fuoco dei Nebelwefer, una specie di mortaio a canna multipla, ed evitare le fiamme dell’incendio che avvolse la collina come conseguenza del bombardamento. Probabilmente, in queste fasi concitate, si perse l’indicazione della sepoltura di Ron e del suo camerata. Essi non vennero ritrovati nei giorni successivi e quindi furono dichiarati dispersi. La sua famiglia ricevette comunicazione della scomparsa e, in seguito, la notizia della morte presunta. L’esercito concesse ai genitori di Ron la medaglia per la campagna d’Africa e per la campagna d’Italia.
I volontari di Salerno 1943 sono tornati in più occasioni sul luogo del ritrovamento degli scheletri per recuperare qualcuno degli oggetti metallici ancora presenti nel terreno nei pressi delle sepolture. Hanno ritrovato un distintivo delle Coldstream Guards, alcune fibbie e bottoni della divisa e qualche bossolo esploso. Questi oggetti insieme a un barattolo contenente del terreno raccolto sulla Hill 270 sono stati donati ai familiari di Ron in occasione della conferenza stampa tenutasi a Napoli il 15 marzo 2017 per illustrare il programma del funerale di Stato in programma il giorno dopo presso il cimitero del Commonwealth di Salerno.
Alla solenne cerimonia tenutasi nel sacrario inglese hanno partecipato i parenti di Ron, fra i quali vi era sua sorella Alma Williams di 81 anni. Sono intervenuti l’ambasciatrice del Regno Unito in Italia Jill Morris; Sue Raftree, responsabile del JCCC; il cappellano del reggimento Jacob Caldwell CF; Victoria Wallace direttore generale del CWGC; l’addetto militare inglese in Italia Neil Thompson e il tenente colonnello del 1°battaglione delle Coldstream Guards James Thurstan. Un picchetto composto da militari del reggimento di Blackham ha provveduto a rendere gli onori militari. Oltre a una ampia delegazione di soci e amici di Salerno 1943 sono intervenuti al funerale i rappresentanti delle istituzioni locali, quelli delle forze armate italiane e numerosi cittadini.
Nel rinfresco seguito al funerale, Salerno 1943 ha ricevuto gli encomi da parte dell’ambasciata e dell’addetto militare inglese, una medaglia dal tenente colonnello Thurstan e un album con le foto di Ron e dei luoghi dove visse da parte della famiglia Blackham.
I ricercatori salernitani si augurano che sia possibile identificare anche l’altro soldato inglese per ritrovare i parenti del quale sono ancora in corso le ricerche.
La collina Hill 270 vista dalla postazione denominata Cappella Ridge dagli inglesi.
Hill 270 seen from position called from british troops "Cappella Ridge".
La postazione Cappella Ridge vista dalla Hill 270
Position of "Cappella Ridge" seen from Hill 270
Il fianco destro dalla Hill 270 lungo il quale si mossero le Coldstream Guards al riparo della vegetazioni fino quasi alla base della collina.
Right side from Hill 270 where Coldstream Guard moved to attack Hill 270.
Le munizioni che hanno permesso l’identificazione della sepoltura di Ronald George Blackham
British ammunitions that allowed the discovery of Blackham's grave
I ricercatori Luigi Fortunato, Gigino Vitolo e Angelo Martucciello. I resti umani sono stati oscurati su richiesta del MOD Casualty Centre.
Researchers of Salerno 1943 Luigi Fortunato, Gigino Vitolo and Angelo Martucciello. Human remains were obscured on request of Mod Casualty Centre
I ricercatori Angelo Martucciello e Pierpaolo Irpino. I resti umani sono stati oscurati su richiesta del MOD Casualty Centre.
Researchers of Salerno 1943 Angelo Martucciello and Pierpaolo Irpino. Human remains were obscured from request of Mod Casualty Centre
Il luogo della sepoltura di Ronald George Blackham oggi.
Grave of Ronald George Blackham today.
Ron in uniforme appena dopo essersi arruolato. Cortesia della famiglia Blackham.
Ron in uniform of british Army. Courtesy of Blackam family.
Ron (il primo seduto a sinistra) durante l’addestramento. Cortesia della famiglia Balckam
Ron (the first on the left at bottom row) during training. Courtesy of Blackam family.
Ron in uniforme estiva qualche tempo prima della sua morte. Cortesia della famiglia Blackham.
Ron in summer uniform some time before death. Courtesy of Blackam family.
I fratelli e le sorelle di Ron. Cortesia della famiglia Blackham.
The Ron's family. Courtesy of Blackam family.
Alcuni degli oggetti personali ritrovati nella sepoltura di Ron e donati alla famiglia da Salerno 1943.
Some of Ron's personal items donated from Salerno 1943 to Blackham family.