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Categoria: ritrovamenti
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Lunedì, 29 Maggio 2017 10:34
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Scritto da Super User
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Il 9 dicembre 1944, il B-24H-10-CF, "The Buzzer", s/n 41-29307 del 449th Bg 719th Bs, un velivolo convertito da bombardiere in trasporto passeggeri, si schiantava sulle montagne tra Oliveto Citra(SA) e Senerchia(AV). A bordo c'erano 4 membri dell'equipaggio e 12 passeggeri, tutti uomini del 449th Bg.
Questa tragedia si intreccia con la scomparsa di Antonio Rocco, un cercatore di funghi di Campagna disperso nella zona di Senerchia l'8 luglio 2016.
Domenica 28 maggio 2017 un cittadino statunitense, Joe Brehun, ha rinvenuto dei resti umani in una zona impervia delle montagne che sovrastano l'oasi del WWF di valle della Caccia a Senerchia. A prima vista i resti umani sembrano essere in avanzato stato di decomposizione e potrebbero essere quelli di Antonio Rocco.
Joe si era recato nella zona impervia per adempiere a una richiesta di sua zia, la quale perse su quelle montagne che sovrastano Senerchia, suo fratello Joseph Brehun il 9 dicembre del 1944. Ella aveva chiesto a Joe, che presta servizio nell'esercito USA ed è stanziato in Germania, di deporre sul luogo dove il fratello perse la vita una sua foto e un ricordo d'infanzia. Joseph insieme ad altri 15 commilitoni morì durante la seconda guerra mondiale a causa di un incidente aereo nel volo di trasferimento da Grottaglie a Napoli. L'aereo sul quale volava stava riportando a casa lui e altri aviatori statunitensi che avevano completato il ciclo di missioni operative. Probabilmente il pilota del B-24, soprannominato The Buzzer, non vide la cresta della montagna e la colpì precipitando nel dirupo sottostante.
Solo a distanza di mesi fu possibile recuperare le salme degli sventurati aviatori. L'associazione Salerno 1943 pochi mesi fa è riuscita a identificare la zona del crash site grazie alla preziosa collaborazione di Ferdinando Faia e di Fabio Di Vece di Senerchia. Sono stati rinvenuti alcuni frammenti del velivolo e il risultato delle ricerche è stato pubblicato in rete.
A tal proposito il presidente di Salerno 1943, Luigi Fortunato, dichiara: “Proprio grazie alla pubblicazione di questa notizia Joe ha appreso della possibilità di esaudire la richiesta della zia. Sabato pomeriggio 27 maggio ci siamo incontrati con lui e ci ha mostrato con grande commozione la fotografia dello zio e un ciondolo datogli dalla zia. Gli abbiamo spiegato che la zona dell'abbattimento è molto impervia e di difficile accesso. Gli abbiamo fornito alcune indicazioni di massima e i contatti dei nostri amici in zona”.
Non intimorito dalla difficoltà dell'impresa domenica mattina Joe si è incamminato verso il punto dell'abbattimento. Dopo alcune ore, sul ripido versante della montagna, si è imbattuto in resti umani in avanzato stato di decomposizione. E' quindi tornato sui suoi passi avvisando le guide dell'oasi WWF che hanno chiamato i Carabinieri della locale stazione prontamente accorsi sul posto. Per nulla sfiancato dalla precedente escursione, Joe, che è un paracadutista dell'esercito americano, ha accompagnato le forze dell'ordine e le guide sul punto del ritrovamento. Adesso le indagini del caso dovranno permettere di appurare se i resti umani sono quelli di Antonio Rocco.
Il bombardiere B-24 The Buzzer
Stivali presenti nella zona del ritrovamento dei resti umani.
Joseph Brehun durante il servizio di leva
Carrello d'atterraggio del B-24 The Buzzer
La zona dove cadde l'aeroplano
I ricercatori di Salerno 1943 e Fabio Di Vece in occasione dell'individuazione del crash site.
Joe Brehun con sua figlia
Joe Brehun