- Dettagli
-
Categoria: ritrovamenti
-
Mercoledì, 02 Maggio 2012 16:50
-
Scritto da Super User
-
Visite: 5576
Caccia U.S.A. Lockheed P-38 Lightning caduto a 50 km a sud di Salerno
Aereo: Caccia P-38 LIGHTING
Nazionalità: U.S.A.
Precipitato: settembre 1943
Località: 50 km sud di Salerno
Osservazioni: Identificazione non ancora avvenuta.
Il ritrovamento di questo crash site si deve alla grande disponibilità e genuina sensibilità di Antonio Migliorino che ha avuto modo di leggere un nostro articolo apparso su un periodico locale nel quale veniva data notizia dell’identificazione del Wellington LN385. Antonio ha quindi appreso delle nostre attività in relazione al recupero e all’identificazione degli aerei caduti in Campania durante la seconda guerra mondiale. Questo ha risvegliato nella sua mente il ricordo di un episodio bellico narratogli dalla madre secondo la quale nel settembre 1943 un aereo statunitense venne attaccato da caccia tedeschi che lo colpirono provocando un incendio a bordo. Il pilota fece in tempo a salvarsi mentre l’aereo cadde nella campagna sottostante il paese a poca distanza da una casa colonica.
Da buon storico Antonio si è messo alla ricerca di ulteriori conferme di tale evento riuscendo perfino a trovare un signore, Vittorio Falcione, che aveva tenuto un diario di quei tragici giorni del settembre 1943. Nel diario Vittorio annotò: “Martedì 21 settembre 1943: un aereo tedesco mitraglia un velivolo delle Forze Alleate, nei pressi della collina Sarapo. Mentre l’aeromobile tedesco scompare all’orizzonte, quello della squadriglia Alleata, rimasto colpito, precipita nelle vicinanze di Valle di Sessa Cilento, in località Pagliare, zona Cose, nel terreno di Giuseppe Inverso. Il pilota si salva lanciandosi con il paracadute”.
Una ulteriore conferma Antonio l’ha trovata nel saggio di Nadia Nigro “Le guerre mondiali. Il contributo dei Vallesi” (pubblicato in “Valle Cilento nel secolo XX. Uomini e vicende”, a cura di Antonio Malatesta, L’Opera Editrice 2007, p.210) nel quale si legge: “La mattina del 9 settembre del 1943 si udirono ripetute scariche di mitragliatrice: un aereo americano a due fusoliere proveniente da est era attaccato da due Stuka tedeschi. Il velivolo alleato, colpito, prese fuoco e precipitò nei pressi della casa di Giuseppe Inverso, in località Coste, lasciandosi dietro una lunga scia di fumo nero e scavando un grande cratere nella vigna dove era caduto. Il pilota si salvò lanciandosi con il paracadute e scomparendo dietro le colline di Lustra. Sul posto si recarono i carabinieri di Sessa e molti cittadini di Valle alcuni dei quali, nei giorni successivi, portarono a casa pezzi dell’aereo distrutto”.
Con queste informazioni abbastanza circostanziate Antonio decide di prendere contatto con noi. Stabiliamo la data per un sopralluogo da svolgersi con l’ausilio di un’esperta guida, Antonio Malatesta. Il giorno stabilito partiamo con Luigi Fortunato e Daniele Gioiello. E’ una splendida domenica primaverile, il clima è mite, la compagnia piacevole e il panorama del Cilento lascia estasiati.
Guidati dai due Antonio, dopo una breve scarpinata siamo nei pressi della casa oramai diroccata di Giuseppe Inverso. Appena accendiamo i metal detector cominciano a venir fuori numerosi frammenti di alluminio avio. Il terreno si dimostra fin da subito abbastanza ostico in quanto non essendo coltivato da decenni ed essendo prevalentemente argilloso rende difficile lo scavo dei frammenti. Non ci perdiamo d’animo in quanto la zona del crash sembra essere abbastanza circoscritta. I frammenti però continuano ad essere molto piccoli e a anonimi fino a quando non viene fuori un bossolo da 12,7 Browning. Questa è una prima conferma che l’aereo dovrebbe essere americano. Dopo un po’ la nostra attenzione viene richiamata da alcuni informi cumuli di pietre che si trovano ai margini del campo. Decidiamo di esplorarli e fin da subito i segnali sono numerosi. I frammenti ritrovati su questi cumuli sono abbastanza grandi. Su di uno trovato da Daniele viene fuori la dicitura dipinta a vernice: “… ARMY … FORCES … WEIGHT …” Ora siamo sicuri che l’aereo è statunitense! E siamo anche andati vicinissimi alla sua identificazione in quanto le parole sono quelle che si trovano nella zona dov'era dipinta la matricola dell'aereo. In effetti, i cumuli di pietre sono stati creati dai contadini che nel corso degli anni hanno coltivato il terreno. Le pietre e i frammenti di metallo che venivano fuori zappando erano accatastati onde rendere il terreno più morbido. Di sicuro i frammenti grossi sono stati portati via nell’immediato ma questi cumuli hanno conservato parecchi frammenti non visti in mezzo alle pietre.
Arrivata l’ora di pranzo facciamo una breve pausa per consumare la colazione portata con noi prevedendo che l’escursione avrebbe richiesto tempo. Dopo di che abbiamo ripreso gli scavi fin quando le braccia hanno retto. Infatti, il sole cocente del pomeriggio, insieme alla durezza del terreno hanno ridotto in malo modo sia i polsi e gli avambracci sia gli attrezzi per lo scavo. Siamo quindi ripartiti nel pomeriggio portandoci dietro qualche centinaio di frammenti e un oggetto che con l’evento aeronautico non ha diretta relazione ma che comunque rimanda con la mente a quei tragici anni. Difatti, abbiamo rinvenuto a vista, in mezzo a un cespuglio, una vecchia gavetta del Regio Esercito sulla quale il suo antico proprietario si era preso la briga di incidere le iniziali E E evidentemente del suo nome e l’anno di nascita con CLASSE 1914.
Una volta ripuliti i numeri seriali dei vari componenti dell'aereo confermeranno che si tratta di un Lockheed P-38 Lightning. Speriamo che ulteriori escursioni ci permettano di ricostruire la storia di questo aereo e del suo pilota.
Hanno fino partecipato a questa ricerca:
Luigi Fortunato
Daniele Gioiello
Antonio Malatesta
Antonio Migliorino
Matteo Pierro
Il Lockheed P-38 Lightning in azione
La zona dell'impatto
La casa diroccata
Il punto dell'impatto
I ricercatori Antonio Migliorino, Luigi Fortunato, Daniele Gioiello e Antonio Malatesta
Alcuni dei frammenti ritrovati
Frammenti del tettuccio in plexiglass
Frammento di fusoliera con scritte dipinte
Frammenti di bossoli da 12,7
Frammenti con numerazione
Gavetta Regio Esercito Italiano