- Dettagli
-
Categoria: ritrovamenti
-
Sabato, 18 Febbraio 2012 13:13
-
Scritto da Super User
-
Visite: 13735
Bombardiere modello B-17 di nazionalita' Americana precipitato il 19 agosto 1943 a circa 5 Km sud-est di Salerno
Aereo: Bombardiere B-17
Nazionalità: U.S.A.
Precipitato: 19 agosto 1943
Località: 5 km sud-est Salerno
Osservazioni: Identificazione confermata
Da diverso tempo ci giungevano segnalazioni di un aereo abbattuto su una montagna prospicente la città di Salerno ma senza precise indicazioni relative al luogo dello schianto. Grazie al prezioso aiuto di Gigino Vitolo è stato possibile rintracciare un testimone ultranovantenne che fu spettatore dell'evento. Egli vide, in una torrida giornata di agosto del 1943, un grosso aereo in fiamme che perdeva vistosamente quota. Assistè poi alla discesa di 3 paracadutisti appena qualche secondo prima che l'aereo si schiantasse contro il lato occidentale della montagna. Potendo beneficiare delle sue precise indicazioni e dell'esperta guida di Gigino ci è stato abbastanza semplice ritrovare le tracce del disastro.
Fin dai primi ritrovamenti ci siamo resi conto che si trattava di un bombardiere B-17 soprannominato, a motivo delle numerose postazioni di mitragliatrici di cui disponeva, "Fortezza volante". Abbiamo recuperato dei frammenti di targhetta in alluminio con la stampigliatura BOEING, una fabbrica americana che produceva componenti per questo tipo di bombardieri. Un'altra indicazione è arrivata dal ritrovamento di un paio di coprivalvola del motore Wright R-1820-97 che equipaggiava tali aerei. Ulteriore conferma è arrivata dal rinvenimento di alcuni bossoli da 12,7 mm esplosi. Questo munizionamento era in dotazione alle 13 mitragliere antiaeree che equipaggiavano i B-17. Alcuni risultano essere esplosi a causa dell'incendo sviluppatosi a seguito dell'impatto ma altri sono stati sparati prima che l'aereo precipitasse. Evidentemente l'equipaggio si difese strenuamente dagli attacchi della Regia Aeronautica e della Luftwaffe prima che l'aereo fosse colpito e abbattuto.
Fra le decine di aerei precipitati durante la seconda guerra mondiale a Salerno e nelle immediate vicinanze figurano solo 2 B-17 entrambi abbattuti il 19 agosto 1943. Grazie ai MACR (Missing Air Crew Report = Rapporto sugli equipaggi aerei dispersi) è stato possibile ricostruire la loro storia. Essi facevano parte del 2° Gruppo Bombardieri che aveva sede a Massicault in Tunisia. L'obiettivo del Gruppo in programma per la missione del 19 agosto era Foggia e le sue installazioni aeronautiche. Dopo aver effettuato il bombardamento la formazione statunitense composta da 42 aerei intraprese la rotta di ritorno che prevedeva il sorvolo del salernitano. Inseguiti dai caccia italiani e tedeschi, che proprio qualche giorno prima erano stati dislocati in Puglia dopo la caduta della Sicilia, i bombardieri dovettero difendersi strenuamente. I cacciatori dell'Asse ebbero la meglio contro 5 di loro, 2 dei quali furono abbattuti sul salernitano, mentre gli altri precipitarono in mare nel golfo di Salerno.
Il B-17F 42-5837 venne colpito dalla contraerea appena dopo aver sganciato le bombe sull'obiettivo. Ciò nonostante proseguì nel tentativo di ritornare alla base. Dovette però vedersela contro l'assalto di due ondate di caccia che misero fuori uso 2 dei suoi 4 motori. A questo punto il comandante Bernard B. Pasero diede l'ordine di abbandonare l'aereo. Una parte dei 10 uomini dell'equipaggio si lanciò con il paracadute nell'avellinese mentre gli altri, fra cui il pilota, a causa del malfunzionamento degli interfono, si lanciarono alcuni minuti dopo quando l'aereo era oramai giunto sul salernitano e stava per precipitare. Il paracadute del puntatore, il tenente Erwin N. Kelly, non funzionò bene ed egli perse la vita precipitando al suolo. Comunque, dato che sul luogo dell'impatto abbiamo rinvenuto un sistema di chiusura del paracadute, può anche ipotizzarsi che egli non lo abbia indossato nella fretta di abbandonare l'aereo oppure che il suo paracadute sia stato danneggiato dai colpi ricevuti dalla contraerea e dai caccia dell'Asse. Il mitragliere di destra, il sergente Charles M. Stewart, era stato ferito alle gambe e una volta atterrato in suolo italiano fu curato da un medico che cercò di salvargli la vita facendo tutto quello che era nelle sue possibilità. Purtroppo i tentativi risultarono vani ed egli morì il giorno dopo. Fu sepolto nel cimitero di Sant'Angelo dei Lombardi. La salma venne poi riesumata nel 1952 e riconsegnata ai familiari negli U.S.A.. Il mitragliere di sinistra, il sergente Edgar M. MacDonald, venne anch'egli ferito e dopo essere stato fatto prigioniero fu ricoverato in un ospedale di Salerno dal quale venne liberato dopo alcune settimane, quando gli angloamericani arrivarono in città a seguito dello sbarco del 9 settembre. Tutti gli altri uomini dell'equipaggio furono fatti prigionieri e rinchiusi in un campo di concentramento a sud di Roma. Dopo l'8 settembre, approfittando della confusione provocata dall'armistizio il comandante Pasero e il navigatore Kemp F. Martin evasero facendo ritorno nelle linee alleate dopo un avventuroso viaggio. La storia della fuga di Pasero e Martin è narrata nel libro scritto nel dopoguerra da quest'ultimo "15 days to freedom". Ecco i nomi dell'equipaggio:
Capitano Bernard B. Pasero, pilota
Tenente Donald H. Porter, copilota
Capitano Kemp F. Martin, navigatore
Tenente Erwin N. Kelly, puntatore
Sergente Robert H. Eaton, tecnico mitragliere
Sergente Jerome J. Herzing, mitragliere torretta ventrale
Sergente Charles M. Stewart, mitragliere laterale
Sergente Raymond J. Farrell, mitragliere di coda
Sergente Harold G. Lee, operatore radio
Sergente Edgar M. MacDonald, mitragliere laterale
A seguito della nostra ricerca siamo riusciti a contattare Sandra Baker, figlia di Kemp F. Martin. Il padre, venuto a mancare nel 2008, le raccontava spesso delle sue vicende di guerra. E' stata perciò per lei una grande emozione ricevere alcuni dei frammenti di aereo da noi recuperati. Come conseguenza di ciò Wise Lindsay, giornalista dell'Houston Chronicle, ha scritto un commovente articolo illustrando le attività che svolgiamo come SALERNO AIR FINDERS e raccontando la storia di Kemp F. Martin e dei suoi commilitoni. La pubblicazione dell'articolo ha inotre permesso a Cheri Stewart, nipote del mitragliere Charles deceduto per le ferite, di riuscire finalmente a trovare notizie sui commilitoni del nonno. Ci ha prontamente contattato inviandoci alcune foto e copia delle lettere che il comandante Pasero aveva scritto ai familiari per spiegare le circostanze della morte di Charles. Particolarmente toccante è il finale della lettera che Ben Pasero scrisse il 3 marzo del 1944. Egli racconta come la perdita di 2 suoi compagni lo abbia profondamente segnato e di cosa stesse facendo per superare il trauma. Cheri è stata felicissima di ricevere anche lei alcuni frammenti dell'aereo. Speriamo che ci sia possibile contattare gli altri familiari dell'equipaggio.
Hanno finora partecipato a questa ricerca:
Francesco De Cesare
Luigi Fortunato
Daniele Gioiello
Pierpaolo Irpino
Valerio Lai
Angelo Martucciello
Matteo Pierro
Matteo Ragone
Gigino Vitolo
Bernard B. Pasero e Kemp F. Martin appena dopo essere rientrati nelle linee alleate dopo la fuga dal campo di concentramento.
Telegrammi a Mary, moglie di Kemp. F. Martin con notizie sul marito.
Kemp F. Martin nella base aerea di Massicault in Tunisia (cortesia di Sandra Barker, figlia di Kemp F. Martin)
Stemma del 20° Squadrone Bombardieri
Il B-17 42-5837 e il suo equipaggio.
Kemp F. Martin
Kemp F. Martin dopo essere ritornato a casa con sua moglie Mary.
Kemp F. Martin a una riunione di veterani qualche tempo prima della sua morte.
Il B17F 42-5837 C-BATT
Il B-17 42-5837 in Tunisia qualche giorno prima della sua ultima missione.
Pulsante Bomb Release per lo sgancio delle bombe.
Coprivalvola del motore Wright R1820-97
Alcuni frammenti dell'aereo
Luigi Fortunato e Daniele Gioiello
Gigino Vitolo
Luigi Fortunato e Pierpaolo Irpino sul luogo dell'impatto.
Regolo per il calcolo della rotta ritrovato sul luogo dell'impatto. Faceva parte della strumentazione usata da Kemp F. Martin.
Sandra Barker e Mary Martin con alcuni frammenti del B-17 (Cortesia James Nielsen - Houston Chronicles)
Articolo di Wise Lindsay sullo Houston Chronicles
Charles M. Stewart poco prima di partire per il fronte
Charles M. Stewart insieme alla sua famiglia
Ritagli di giornale con la notizia della morte di Charles
La lettera di Ben Pasero ai familiari di Charles
La tomba di Charles M. Stewart