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Il Dakota C47

dakota
 
Bimotore da trasporto C-47 43-15153 di nazionalita' Americana, precipitato il 31 luglio 1944 a 35Km Nord-Est di Salerno
Aereo:             Bimotore da trasporto C-47 43-15153
Nazionalità:      Americana
Precipitato:      31 luglio 1944
Località:          35 km nord-est di Salerno
Osservazioni:   Identificazione confermata.
 
Come per una precedente ricerca si è rivelato molto prezioso l’aiuto fornito da Mario Dello Russo il quale si è preoccupato di raccogliere le indicazioni di quanti erano a conoscenza di tale evento. I dettagli ricevuti sembravano alquanto precisi dato che ci era stata indicata una zona circoscritta. Purtroppo, un primo soppralluogo si è rivelato infruttuoso  fatta eccezione per un paio di frammenti di alluminio che ci hanno fatto supporre di essere comunque sulla buona strada. Altre due escursioni hanno sortito lo stesso effetto. Sulla strada del ritorno dalla terza escursione, però, Daniele Gioello, ha ritrovato un frammento di alluminio che faceva di sicuro parte dell’aereo in quanto i rivetti e il colore olive drab sono tipici degli aerei americani della seconda guerra mondiale. La zona del ritrovamento era in un posto totalmente diverso rispetto a quanto ci era stato riferito. La quarta escursione ci porta così ad esplorare questo lato della montagna e dopo i primi scarsi ritrovamenti arriviamo in una zona dove si intravvedono frammenti appartenenti all’aereo.
 
L’elevata concentrazione di pezzi ci fa capire di aver finalmente ritrovato il punto d’impatto! Numerosi pezzi vengono così raccolti per essere puliti ed esaminati onde poter dare un numero e un nome all’aereo e al suo equipaggio. Le indicazioni risolutive ci pervengono da due pezzi piccolissimi. Il primo è una targhetta metallica lunga 3 cm e larga 1. Su di essa si riesce a malapena a leggere “RADIO CALL 315153”. Come spiegato dagli amici del sito di Archeologi dell’Aria, si tratta di una targhetta che veniva applicata all’apparecchio ricetrasmittente del velivolo e serviva da promemoria per l’operatore radio onde, nelle chiamate, citasse il numero matricolare dell’aereomobile cioè il 43-15153. In tal modo abbiamo appreso che l’aereo in questione era un C-47 Dakota, un versatile mezzo da trasporto dell’aviazione americana. Questo stesso velivolo, solo qualche settimana prima, aveva partecipato insieme ad altri aerei del 79° Troop Carrier Squadron al lancio dei paracadutisti della 101^ Airborne (unità resa popolare dalla serie Band of Brothers prodotta da Spielberg e Hanks) in occasione dello sbarco in Normandia. L’equipaggio era composto dal pilota ten. Howard B. Wank, dal copilota ten. Marvin (NMI) Butz, dal capo equipaggio serg. Raymond H. Kelley e dall’operatore radio serg. Charles T. Taylor.
 
Perchè era ora in Campania e chi trasportava? La risposta è arrivata da un altro piccolo frammento metallico. Questa volta si tratta di un pezzo di braccialetto lungo 4 cm e largo 2. Su di esso lo sfortunato proprietario aveva fatto incidere il suo nome e matricola:  “James A. Wright 32070411 U.S.A.” Grazie all’aiuto di Dave Berry che ha fatto una veloce ricerca nei fornitissimi archivi delle forze armate statunitensi è venuto fuori che James A. Wright era deceduto il 31 luglio del 1944 ed è sepolto in una fossa comune insieme ad altri 8 commilitoni nel cimitero militare di Jefferson Barracks nel Missouri. In tal modo è stato possibile conoscere l’identità delle 9 vittime di questo disastro. Esse sono:
 
Dozier Walker di Carroll County, GA
Fairfield Morgan Jr di Palm Beach County, FL
Gaston, James A di Norfolk County, VA
Harrison, Theodore di Sussex County, VA
Wyatt, James C di Brunswick County, VA
Hill, Earnest di Surrey County, VA
Hill, William L di Shelby County, TN
Portee, Loney di Washington, DC
Wright, James A di Atlantic County, NJ
 
Questi soldati facevano parte del 366° reggimento di Fanteria, un'unità composta da soldati di colore (una delle formazioni che nelle forze armate USA era soprannominata Buffalo Soldiers) il cui compito era quello di vigilare sulla sicurezza dell’aeroporto di Ramitelli in Molise utilizzato dal 332° Squadrone del colonnello Benjamin O. Davis Jr. Anche gli aviatori di tale formazione erano di colore e diverranno noti durante la guerra come i Redtails, le “Code Rosse”. Sulla storia di tale formazione, il cui compito fu quello di scortare i bombardieri statunitensi durante i rischiosissimi bombardamenti diurni sul Terzo Reich, è basato il film Red Tails di Anthony Hemingway con Terrence Howard e Cuba Gooding Jr rilasciato nelle sale a gennaio del 2012. Il 366° era stato scelto per tale compito dato che i reggimenti bianchi si erano rifiutati di proteggere aviatori di colore. Evidentemente in quegli anni i sentimenti razziali erano ancora forti nell’esercito degli Stati Uniti.
 
La formazione di alcuni C-47 era partita dall’aeroporto di Capodichino quel mattino del 31 luglio del 1944. Dopo pochi minuti si imbattè in un banco di nebbia che impedì agli aviatori di vedere la montagna verso la quale si stavano dirigendo. All’improvviso il ripido versante alberato apparve agli occhi dei piloti. La maggior parte riuscì a virare e a riprendere quota. Un aereo toccò la cima delle piante provocando danni alla struttura ma il pilota riuscì a riportarlo in quota e a raggiungere felicemente la destinazione. Il tenente Wank, invece, dopo aver urtato alcuni alberi presenti nella valle andò a sbattere col suo velivolo contro la base della montagna. 
 
Sicuramente il C-47 era sovraccarico e i comandi difficili da manovrare. Oltre ai 18 uomini trasportati più i 4 dell’equipaggio, l’aereo aveva i serbatoi pieni di carburante e la carlinga era occupata da tutto l’equipaggiamento necessario alla truppa. Infatti sul luogo del disastro sono stati rinvenuti frammenti di brandine da campo, bossoli per armi leggere e pesanti, scatole di razioni alimentari, effetti personali, etc. L’impatto non dovette essere particolarmente violento in quanto 13 uomini riuscirono a sottrarsi alla morte. Fra di loro vi erano:
 
Bowles, Marion W. SSgt 32109601
Garrick, Doctor Pfc 33097833
Gray, Everett D. Pfc 33097779
Hayes, William Pfc 33041298
Hobbs, Taft W. Pfc 33097754
 
Chi però rimase imprigionato nel Dakota non ebbe scampo a causa del violento incendio che fece seguito alla caduta. La grande quantità di carburante presente nei serbatoi trasformò l’aereo in una torcia, le munizioni incominciarono ad esplodere e in breve tempo il fuoco fece scempio di ogni cosa. Le tracce della violenza del rogo si notano nei frammenti di vetro e di metallo deformati dall’immane calore. Ai soccorritori restò ben poco da fare se non raccogliere i poveri resti delle vittime che il fuoco aveva reso irriconoscibili, impedendone così l’inumazione in singole tombe. 
 
Da allora i parenti delle vittime non hanno avuto modo di conoscere le circostanze della morte dei loro cari. Sotto questo aspetto le registrazioni dell’esercito americano sono lacunose. Il nipote di James C. Wyatt credeva che lo zio fosse caduto in Toscana! E’ auspicio dei ricercatori di poter riconsegnare ai familiari di questi poveri soldati qualcuno degli effetti personali ritrovati. Fra di essi spicca il manico di un pugnale prodotto dalla ditta Fratelli Scuotto di Napoli. Esso raffigura una testa d’aquila e doveva servire quale prototipo per la sciabola da ufficiali della M.V.S.N. La spada non venne mai messa in produzione ma, dopo la liberazione di Napoli, i manici furono usati per produrre dei pugnali che assomigliavano a quelli in dotazione ai graduati della Milizia onde potessero essere venduti ai soldati alleati in cerca di souvenir della campagna d’Italia da portare a casa.
 
In seguito gli abitanti della zona fecero incetta dei rottami dell’aereo onde poterli rivendere ai fonditori e integrare le misere entrate disponibili in quei difficili anni di guerra. Oggi le evidenze del disastro sono praticamente invisibili a occhi inesperti e solo la perseveranza e la costanza dei ricercatori ha reso possibile ritrovare le tracce della tragedia.
 
 
Hanno finora partecipato a questa ricerca:
 
Gerardo Capuano
Francesco De Cesare
Mario Dello Russo
Vittorio De Maio
Luigi Fortunato
Daniele Gioello
Gianluca Guerriero
Pierpaolo Irpino
Angelo Martucciello
Matteo Pierro
Matteo Ragone
Alessandro Russo
Gigino Vitolo
 
 
 
DIDASCALIE FOTO
 
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01: La lapide che commemora le 9 vittime al cimitero di Jefferson Barracks nel Missouri.
 
 
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02: La targhetta con la matricola dell’aereo RADIO CALL 315153. Sono evidenti le tracce lasciate dal fuoco.
 
 
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03: Frammento del braccialetto del soldato James A. Wright
 
 
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04: Alcuni oggetti personali.
 
 
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05: Frammenti di contenitori in vetro deformati dall’incendio.
 
 
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06: Un C-47 Dakota in volo.
 
 
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07: Il punto dell’impatto.
 
 
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08: Alcuni dei ricercatori: Gianluca Guerriero, Pierpaolo Irpino, Mario Dello Russo e Angelo Martucciello.
 
 
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09: Il manico del pugnale e come era in origine.
 
 
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10: Foto della compagna B del 366° reggimento di Fanteria. James A. Wright è il secondo da sinistra della seconda fila anteriore. William Hayes è il quarto da sinistra dell'ultima fila in alto.
 
 
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11: Foto del 1° battaglione del 366° reggimento. Marion Bowles è il quinto da sinistra dell'ultima fila in alto. 
 
 
 
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Plane: Twin-engine C-47 Dakota transport 43-15153
Nationality: U.S.A.
Precipitate: July 31, 1944
Location: 35 km north-east of Salerno
Remarks: Identification confirmed.
 
As previous research has proven, a very valuable help provided by Mario Dello Russo who collected the information of those who were aware of such an event. The details in the book by Vincenzo Cannaviello AVELLINO IRPINIA AND THE TRAGEDY OF 1943-44 there seemed to be quite detailed. The author wrote: "On July 31, at 10 AM a powerful twin-engine transport direct to the war front in Normandy, with 19 people on board, and valuable materials (because the wreckage were seen bundles of banknotes burned), rushed to the base of the mountains near CAMPO SUMMONTE at Bosco SAN GIOVANNI . The disaster was perhaps originated from the thick fog that forced the unit to fly down. In the heat of impact the plane caught fire on the fuel depot that spreaded the fire to the cabin. Some farmers and pastors would have liked to bring aid to poor people burning live in closed cockpit and shouting in despair, but how was it possible to save them in that deserted place, with no way to tame the violent flames, with bullets shooting around? Nine were the immediate victims, two or three more were added later, some survivors was burned in a serious way. Some soldiers called to the crash site could not help but picked up in bags 9 human bodies, which had funerals in SUMMONTE with the impressive participation of people with high and commemorative words of prof. Vacca. The injured were transported by horses provided by our pastors to the Allied hospital of Mercogliano"

The indications of Cannaviello, were related to a confined area but very wide. The informations collected by Mario showed an area somewhat more precise. Unfortunately, a first inspection was unsuccessful except for a couple of pieces of aluminum that made us suppose, however, we wereon the right way. Two other trips have had the same effect. On the way back from the third excursion, however, Daniele Gioiello, found a piece of aluminum that was certainly part of the plane as the rivets and the color olive drab are typical of American aircrafts of World War II. The area of the finding was in a totally different place than we had been told. The fourth excursion took us l to explore that area of the mountain and after the first few discoveries we arrived in an area where we found in plain view , small fragments belonging to the plane.
 
The high concentration of pieces made us realize that we had finally found the point of impact! We have collected several pieces in order to clean them and examine them with the hope of being able to give a number and a name to the aircraft and its crew. The decisive indications were received from two tiny pieces. The first is a metal plate 3 cm long and 1 wide. On it you can barely read "RADIO CALL 315153". As explained by friends of the website "Archeologi dell’Aria", it is a label that was applied to the radio transmitter of the aircraft and served as a reminder to the radio operator so that, in calls, quoting the number of the aircraft's serial number that is 43 -15153. In this way, we learned that the plane in question was a C-47 Dakota, a versatile transport plane. This same aircraft, just a few weeks earlier, had participated with other aircrafts of the 79th Troop Carrier Squadron at the launch of the paratroopers of the 101st Airborne units (made popular by the series Band of Brothers produced by Spielberg and Hanks) on the occasion of the Normandy landings . The crew was made up of the ten pilot. Howard B. Wank, the copilot ten. Marvin (NMI) Butz, the crew chief Sgt. Raymond H. Kelley and radio operator Sgt. Charles T. Taylor.
 
Why was it in Campania and who was carrying? The answer came from another small metal fragment. This time it is a piece of bracelet 4 cm long and 2 wide. On it the unfortunate owner had engraved his name and serial number, "James A. Wright 32070411 USA "With the help of Dave Berry who did a quick search stocked in the archives of the U.S. military came out that James A. Wright had died on July 31, 1944 and was buried in a mass grave along with 8 other comrades in the military cemetery at Jefferson Barracks in Missouri. In this way it was possible to know the identity of the 9 victims of this disaster. They are:
 
Dozier Walker of Carroll County, GA
Fairfield Morgan Jr. of Palm Beach County, FL
Gaston, James A Norfolk County, VA
Harrison, Theodore of Sussex County, VA
Wyatt, James C of Brunswick County, VA
Hill, Earnest of Surrey County, VA
Hill, William L Shelby County, TN
Portee, Loney in Washington, DC
Wright, James A of Atlantic County, NJ
 
These soldiers were part of the 366th Infantry Regiment, a unit made up of black soldiers (one of the formations in the U.S. military was nicknamed Buffalo Soldiers) whose job was to oversee security at Ramitelli airfield used in Molise from 332 Squadron of Colonel Benjamin O. Davis Jr. Even the aviators of this training were black and became known during the war as the Redtails. On the history of this unit, whose task was to escort U.S. bombers during the daylight bombing on the Third Reich, is based the movie by Anthony Hemingway: "Red Tails" with Terrence Howard and Cuba Gooding Jr, released in theaters in January 2012.
The 366th had been chosen for this task since the white regiments had refused to protect black aviators. Clearly, in those years the racial feelings were still strong in the U.S. Army.
 
The formation of some C-47 had departed from Capodichino airport that morning of July 31, 1944. After a few minutes he ran into a bank of fog that prevented the pilots to see the mountain toward which they were heading. Suddenly the steep slope with trees appeared in the eyes of pilots. Most managed to turn. A plane touched the top of the plants causing damage to the structure but the pilot was able to recover and reach the destination. Lieutenant Wank, however, after hitting some trees in the valley collided with his aircraft against the base of the mountain.
 
Surely the C-47 was overloaded and controls difficult to maneuver. In addition to the 18 men transported plus the 4 crew, the plane had full tanks of fuel and the cockpit was filled with all the necessary equipment to the troops. In fact the disaster site have been found fragments of camp cots, ammunitions for light and heavy weapons, boxes of food rations, personal effects, etc.. The impact did not have to be particularly violent as 13 men managed to escape death. Among them were:
 
Bowles, Marion W. SSgt 32109601
Garrick, Doctor Pfc 33097833
Gray, D. Everett Pfc 33097779
Hayes, William Pfc 33041298
Hobbs, W. Taft Pfc 33097754
 
But who was imprisoned in the Dakota did not reach to escape because of the violent fire which followed the fall. The large amount of fuel in the tanks turned the plane into a flashlight, ammunitions began to explode and in a short time. The traces of the violence of the fire can be seen in the fragments of glass and metal deformed by the huge heat. Rescuers remained very little to do but collect the poor remains of the victims that the fire had rendered unrecognizable, thereby preventing the burial in single graves.
 
Since then, the relatives of the victims have not got to know the circumstances of the death of their loved ones. In this respect, the U.S. Army records are sketchy. The grandson of James C. Wyatt believed that his uncle had fallen in Tuscany! We hope to return to the families of these poor soldiers some of the personal effects found. Among them stands out the handle of a dagger produced by Fratelli Scuotto of Naples. It depicts an eagle's head and was to serve as a prototype for the saber official M.V.S.N. The sword was never put into production, but after the liberation of Naples, were used to produce the handles of daggers that were similar to those supplied to the rulers of the fascist Militia and they might be sold to Allied soldiers in search of souvenirs of the Italian campaign to take home.
 
After, the locals collected the wreckage of the plane so they could sell them to smelters in those difficult years of war. Today the evidence of the disaster are virtually invisible to the untrained eye, and only our perseverance made it possible to find traces of the tragedy.
 
 
They have so far participated in this research:
 
Gerardo Capuano
Francesco De Cesare
Mario Dello Russo
Vittorio De Maio
Luigi Fortunato
Daniel Gioello
Gianluca Warrior
Pierpaolo Irpino
Angelo Martucciello
Matteo Pierro
Matthew Ragone
Alessandro Russo
Gigino Vitolo

Salerno 1943

Lo scopo di questo sito è quello di presentare le attività dell'Associazione Salerno 1943, un gruppo di volontari noti anche come Salerno Air Finders. L'Associazione si occupa di preservare la memoria degli aviatori che durante gli anni della seconda guerra mondiale precipitarono con i loro aerei in Campania e nelle regioni limitrofe rintracciando, identificando e ricostruendo la storia dei loro abbattimenti.

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